utilizzata per partecipare ad un contest.La parte in viola è la parte che ci hanno dato e noi dovevamo continuare la storia...
Silenzio, solo questo restava sotto il volto butterato della luna, poichè le fiabe e i racconti inventati dai miei antenati oramai erano divenuti note storte di una malinconica vita, trascorsa in ogni modo tranne che nella felicità. La gioia un tempo conobbe il mio cuore, vi danzò e lo portò in ogni luogo immaginabile, con un sorriso identico a quello di un bambino, che, voltandosi indietro, auspica di trovar la propria madre; ma c'è stato un fatto, dico proprio un avvenimento, che destò quel triste fanciullino che albergava nella mia coscienza: un uomo mi disse "prova a gareggiare, prendi quella lama e affrontali, tutti, solo così avrai la libertà", aveva la barba incolta, il suo sguardo taurino mi metteva inquietudine e tutto di lui faceva trasparire una certa crudeltà; eppure quelle parole erano riflesse nello specchio della mia anima come un'iscrizione indelebile del fato: sarei andato in arena, avrei combattuto, avrei ucciso tutti i Golia del mio futuro e mi sarei proclamato re del mio stesso destino...Che stupido....Che stupido a pensare tutto questo... Quando entrai nel Colosseo, una belva gigante, un leone molto più grande di un uomo masticava una gamba o due, forse di qualche schiavo giunto prima di me, mi era stato detto sconfiggilo, ma ci sarei riuscito? E soprattutto l'imperatore che lì davanti a tutti mi fissava mi avrebbe reso liberto se lo avessi divertito? La mia libertà era davvero in quell'arena? Roma, 30 d.C. la mia lama era un gladio, al mio fianco uno scudo e sopra di me la folla assetata di sangue: Questo era tutto ciò che ricordavo, di quel sogno, quel maledetto sogno che ormai di notte mi perseguitava. Chiudevo gli occhi e quelle immagini si ripetevano continuamente nella mia mente. Questo era quello che pensava Marco. Passava intere giornate a riflette sul perché, a farsi mille domande, perché il destino aveva scelto lui?Perchè….Un giorno, uno come tanti, mentre passeggiava in un lungo parco di Roma costeggiato da bellissimi e alti alberi, incontrò la persona che gli cambiò la vita.Era una ragazza stupenda, occhi violacei mischiati al verde che si contrapponevano alla sua carnagione chiara. Sulle sue piccole spalle cadevano quei lunghi capelli color castani. Indossava un leggero vestito di pizzo bianco ornato da piccoli simboli ornati di un azzurro chiaro. Eva, quello era il suo nome… Marco ne era stato affascinato fin dall’inizio o almeno fino a quando non scoprì il suo segreto. Una notte si incontrarono nello stesso posto, ormai era diventato abitudinario incontrarsi li. Non si parlavano nemmeno o raramente si rivolgevano la parola. Marco si sedette su un muricciolo abbassando il colletto della camicia. Lei invece si incamminò verso di lui c... Read the whole post... |